Vedi o mio Signore, la mia dimora nelle viscere di questo monte e sei testimone della mia pazienza. In verità, non ho bramato altro fuorché il Tuo amore e l’amore di coloro che Ti amano. Come posso io lodare la fulgida beltà della Tua Signorìa, consapevole qual sono della mia nullità innanzi alla magione della Tua gloria? Eppure l’ambascia della solitudine e del-l’isolamento mi urge ad invocarTi con questa supplica: caso mai i Tuoi fedeli servitori s’ac-corgano del mio lamento, e Ti preghino per me, e Tu Ti compiaccia di rispondere alle loro preci, in segno di grazia e di favore. Attesto che non v’è altro Dio all’infuori di Te, poiché sei avvolto in manto di sovranità, grandezza, gloria e forza, quale a nessuno fra i Tuoi servi è dato immaginare o intendere. Ecco, in virtù di ciò che è insito nella Tua Essenza, rimarrai in eterno impenetrabile a tutto fuorché a Te Stesso.